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“Lu cantu di la luna”: quando tradizione, romanticismo e divertimento fanno rima

Tradizione e divertimento sono le parole d’ordine per i componenti di “Lu cantu di la luna”: Elia Castronovo, al fischietto, Salvatore Matteliano, alla fisarmonica, Vincenzo Castronovo, alle percussioni e tamburello, Vincenzo Matteliano, al tamburo e tamburello, Mario Bellomo, tamburo e tamburello, assieme ai piccoli ma già “rodati” Stefano Castronovo, Luigi Matteliano e Stefano Matteliano sono, infatti, una garanzia per chi volesse concedersi della romantica quanto “sana” musica folk.
Il gruppo, composto da membri con una lunga esperienza alle spalle, si è costituito nel 2010 per amore vero della musica siciliana (visti gli impegni lavorativi, non potevano che “sfruttare” le ore notturne per continuare a suonare) e da allora non ha mai smesso di allietare intere famiglie con serenate o addirittura con “improvvisate” durante la festa di nozze, che ormai in tanti non disdegnano.
Da qualche anno in qua, così come testimoniato dagli stessi musicisti che sono richiesti nella provincia agrigentina e anche oltre, è ripresa con ancora più forza la voglia di rimanere legati alla tradizione: e sono tantissime le coppie che si concedono una serata in allegria. In realtà, ci racconta Elia Castronovo, non c’è uno spettacolo fisso: si spazia dalle canzoni napoletane a quelle siciliane tradizionali, passando per quelle della musica leggera italiana. “Cerchiamo di fare divertire il ‘pubblico’ che ci troviamo davanti, spingendoli a interagire: la nostra particolarità è che facciamo canti tipici ma anche l’entrata con i tamburi siciliani, cosa che ci distingue – dice ancora Elia -. Il primo pezzo è solitamente ‘Nicuzza’, che a un dato momento prevede che lo sposo si inginocchi e chieda, cantando, la mano della futura sposa, consegnandole un mazzo di fiori che forniamo noi stessi, visto che ricade nel mio ambito lavorativo”.
Quindi si inizia a ballare, per poi passare a un momento davvero suggestivo: ai presenti vengono consegnati dei bastoncini pirotecnici (che molti conoscono come stelle filanti o cento stelle) e si intona “Stiddra d’amuri”.
Lo spettacolo è davvero coinvolgente e, sebbene la durata media sia di due ore, non è raro che si finisca anche diverse ore dopo: “Se ci divertiamo e la gente si diverte con noi, continuiamo a condividere questa goia finendo alle ore piccole”. E questo è un dato certo: bisogna solo lasciarsi trascinare da questo gruppo a cui di certo non manca la competenza così come la capacità di trascinare il proprio pubblico, che spesso si trova addirittura a fare dei trenini: è in questo caso che dal contesto siciliano ci si sposta a quello della musica leggera e popolare italiana (con “Volare” e “Marina”, per dirne un paio), o sui ritmi sudamericani. Ma “Lu cantu di la luna” offre anche “sfiziose bizzarrie”: oltre a curare la “scenografia” con stelle filanti o lanterne, (o addirittura trovandosi a fare da “sfondo musicale” a uno sposo che raggiungeva la sua bella al terzo piano, a bordo di una gru, per non parlare di quando percorrono il tragitto fino alla casa della sposa a bordo di un carretto) una volta è capitato anche che richiedessero una sorta di catering in stile siciliano “verace”.
Questi artisti non si sono scomposti e hanno portato con sé addirittura un camioncino retrò che, con tanto di siciliano in costume folkloristico tradizionale, ha preparato panini con salsiccia per la sorpresa e la gioia di tutti i presenti.
Quindi tradizione, passione e divertimento trovano il giusto mix in questo gruppo di veri amanti della musica che di certo renderanno indimenticabile il momento (serenata, intrattenimento durante il ricevimento, etc) che vorrete affidargli.